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Le Nostre Chiese

 

 

S.Atanasio

 

Le notizie sulla figura e sull'attività di Atanasio, uno dei più insigni vescovi della Chiesa napoletana, sono tramandate principalmente dalla biografia contenuta nella cronaca del contemporaneo Giovanni Diacono e nella più ampia Vita di autore anonimo, del sec. X. Nato verso l'832 da Sergio I, duca di Napoli e dalla nobile Drosa, Atanasio fu ammesso giovanissimo tra i chierici della chiesa di Santa Maria Maggiore. Fu quindi posto direttamente alle dipendenze vescovo Giovanni IV (843-849) che, lo prese grandemente a cuore. Completò la sua formazione letteraria e spirituale e fu successivamente elevato agli ordini del suddiaconato e del diaconato. Giovanni Diacono rileva che fin da allora, a causa delle sue virtù, «quasi iam Episcopus venerabatur». Alla morte del vescovo Giovanni, nell'849, Atanasio appena diciottenne fu eletto vescovo concordemente dal clero, dai duchi e dal popolo, e fu consacrato a Roma da Leone IV nella basilica vaticana il 22 dicembre dello stesso anno.

S.Alfonso

 

La struttura fu consacrata nel 1895 dal cardinale e vescovo Guglielmo Sanfelice. In memoria del fondatore, si possono notare i due stemmi scolpiti sul portale e nell'arco trionfale.

L'esterno, assai semplice, presenta una facciata su due ordini in cui confluiscono reminiscenze romaniche e gotiche: il registro inferiore è aperto dal portale, dove è accennato una sorta di protiro, mentre quello superiore presenta un piccolo rosone sormontato dagli archetti pensili della copertura.

L'interno, a pianta rettangolare, è caratterizzato da un soffitto a cassettoni dorato, più altri abbellimenti presenti su tutta la navata. Di particolare interesse sono i dipinti del XVIII secolo e l'altare maggiore del medesimo tempo; sull'altare a destra è collocato un trittico della metà del XVI secolo.

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Anno Pastorale 2022-2023

 

 

“Tutt'Altro. Quando l'Altro è Tutto”.

Dobbiamo imparare a guardare il mondo con uno sguardo diverso, per scoprire che spesso ciò che vediamo e conosciamo rispetto a ciò che pensiamo è ... tutt’altro!

Vogliamo parlare di come costruire relazioni con l’Altro. Se pensiamo al contesto storico-sociale del mondo di oggi: parlare di fratellanza umana vuol dire aprire gli occhi e guardare la realtà che ci circonda da prospettive diverse. Lo spunto iniziale di chi ha lavorato al “GREST” è stato offerto dalla pubblicazione del Documento sulla “Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune” firmato da Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahamad al-Tazrib (Abu Dhabi, 4 febbraio 2019). Perché il titolo: “Tutt’Altro”?

Ogni Cristiano deve imparare ad andare oltre il pregiudizio e ad avvicinarsi all’altro per incontrarlo. Le diverse esperienze che viviamo sono tutt’altro rispetto a quello che si immagina. Per l’antropologo Clyde Kluckhohn la via per ritornare a casa è rappresentata dal giro più lungo: bisogna cioè passare attraverso la diversità degli altri, per comprendere meglio e più a fondo chi siamo, la nostra cultura e la nostra collocazione nel ricco e complesso atlante del pianeta.

L'antropologia si costituisce dunque con il giro più lungo; se essa è un discorso sull'uomo questo discorso viene svolto connettendo parti di umanità. La lunghezza del giro o del logos decide della qualità dell'immagine di uomo che se ne ricava: quanto più il giro è lungo, tanto più il logos sull'uomo si fa articolato, disponibile a recepire le varie sfaccettature della realtà umana; quanto più il giro è breve, tanto più il discorso sull'uomo rischia di produrre e generalizzare semplicemente una fetta di umanità, la nostra (Francesco Remotti).

“Nella Chiesa nessuno è straniero”, amava ripetere Giovanni Paolo Il; infatti per la Chiesa il concetto di “straniero” non ha ragione di esistere, perché ogni uomo è legato agli altri da un vincolo di fratellanza. Secondo una prospettiva storica, il testo degli Atti degli Apostoli presenta la storia come luogo di incontro tra il divino e l’umano. In questa cornice, la Chiesa è una comunità itinerante, composta da “un popolo di viaggiatori”.

Avviamoci allora insieme al Risorto per divenire compagni di viaggio dell'uomo e poter ripetere anche noi:

“Non ci ardeva il cuore nel petto?” (Lc.24,32)

E' il nostro desiderio e la nostra speranza!

 

Buon Anno Pastorale  a TUTTI

                       Don Lello

 

ORARIO SS. MESSE

 

Orario Invernale

 

FERIALI

S.ALFONSO

Tutti i giorni ore 9,00

tranne il Lunedi e sabato

 

Tutti i Lunedi ore 18,30

S.ATANASIO

Tutti i giorni tranne il Lunedi e il Giovedi ore 18,30

CONFESSIONI

Giovedì dalle 17,00 alle 19,00

PRE-FESTIVI

S.ALFONSO e S.ATANASIO ore 18,00

FESTIVI

S.ALFONSO    ore   8,30 e 11,30

S.ATANASIO  ore 10,15 e 13,00

  

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Alcune Immagini della nostra vita di comunità.

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